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FITNESS MENTAL COACHING

Il seguente percorso è indirizzato a chi fa già parte del mondo del fitness o a chi ha deciso di intraprendere un percorso formativo in tale direzione.
Lo scopo è quello di affrontare gli aspetti emotivi legati ad un lavoro che implica responsabilità a volte anche molto delicate, in un settore che abbraccia la bellezza ed il benessere psicofisico delle persone.
Indipendentemente dal livello, dall’esperienza, dalle ambizioni, dalle aspettative e dai vissuti di ciascuno, lavorare su sé stessi dovrebbe essere una priorità a 360° non solo sul piano pratico, ma anche psicologico.
Spesso gli stati interni vengono ascoltati meno, lasciati indietro, rimandati o rifiutati e questo non fa altro che ingrandire qualcosa di inizialmente piccolo, rendendoli giorno dopo giorno più pressanti, di spessore e soprattutto difficili da gestire.
Il PERCORSO viene integrato nelle nostre formazioni ma è anche oggetto di corsi specifici.

Brevi cenni:

A prescindere dall’ambizione che vi guida, diventare istruttori di fitness è cosa tutt’altro che semplice.
La costanza e la dedizione richieste sono notevoli ed essere un professionista della salute vi esporrà più e più volte a commenti non sempre positivi, critiche, e spesso, cosa ancor più delicata, vi metterà di fronte alle vostre più varie insicurezze.

Da quella parte del corpo da voi non sempre ben accetta, alla vergogna di mostrarsi in pubblico. Dal timore di fare uno sbaglio durante una lezione, al problema imprevisto cui non eravate pronti. La classe a volte difficile, la palestra che non sempre offre tutto ciò di cui avete bisogno, l’ansia da palcoscenico, lo stress per la lezione da preparare a casa ogni volta diversa, originale e all’altezza delle aspettative delle persone. Ora la prepari troppo facile e si annoiano, ora troppo difficile e in tanti si fermano perché nessuno ti segue.

Chiunque può avere una giornata storta ma non l’istruttore o istruttrice, poiché al cliente pagante interessa il servizio che hai da offrire e se pecchi nel farlo, partono le lamentele.


Le possibilità sono infinite e se lo chiedessi ad ognuno di voi me ne sapreste raccontare a decine dalle più comuni alle più stravaganti.
Erroneamente a quanto in molti credono, per diventare una figura rispettabile in un qualunque settore, non basta avere adeguate competenze teoriche e tecniche, nel gergo chiamate Hard skills. Queste, anche se ovviamente fondamentali, sono solo una parte di ciò che serve per fare bene un qualunque lavoro che preveda una responsabilità.
Occorrono bensì in egual misura se non di più, le cosiddette Soft Skills ovvero tutte quelle competenze psicologiche che se elaborate adeguatamente, garantiscono la gestione di tutte le emozioni che entrano in gioco in ogni tipo di performance: dalla classe di dieci persone nella palestra dietro casa, al palco con trecento allievi venuti da ogni dove per allenarsi con te.
In questo breve scritto tratteremo le Soft Skills che maggiormente entrano in gioco nel mondo degli istruttori di fitness vagliando le svariate possibili soluzioni laddove la corretta gestione di una di queste, o più di una, risultino essere un problema.

Durante il percorso si parlerà di:

 

  • Aspetti fisiologici: brevi cenni sugli effetti a volte positivi a volte negativi dell'eccesso di adrenalina (Quando l’adrenalina carica troppo e quando scarica completamente)

 

  • Gestione della paura di mostrare e mostrarsi, aspetto molto delicato in quanto abbraccia due principali casistiche: il mostrarsi come professionisti di fronte ad una moltitudine di persone che devono prendervi come esempio ed imparare da voi, e il mostrare la vostra persona, il vostro corpo, rendendolo oggetto di pensieri e opinioni altrui.

 

 

  • Gestione dell’imprevisto: la paura di non avere i mezzi o le risorse per fronteggiare una situazione imprevista può esser combattuta e vinta lavorando sulla personalità e conoscendo il proprio potenziale.

 

  • Imparare a “rompere il ghiaccio” ed affrontare una “classe difficile”. Rompere il ghiaccio è il primo e fondamentale passo da fare: è importante che traspaia fiducia e che il vostro linguaggio non verbale sia accogliente e deciso e soprattutto coerente con quanto dite.


    In questo corso:

     

Le problematiche esposte sono solo alcune delle tante possibili variabili che fanno e faranno parte del vostro percorso di formazione e lavorativo.
Le testimonianze relative a persone che hanno abbandonato un sogno vinti dalla sensazione di inadeguatezza o paura sono numerose, e altrettanto frequenti sono i racconti di chi sopra ad un palco o davanti a numerose persone si è intoppato in qualche scalino mentale perdendo lucidità e compromettendosi con le proprie mani.
Sappiate che per quanto possiate essere previdenti, vi sarà sempre una variabile non messa in conto o addirittura mai immaginata, ma questo, se avete e avrete lavorato su voi stessi, non sarà mai un problema insormontabile.
In questo spazio troverete un percorso formativo indirizzato alla corretta gestione delle soft skills. Si parla di “gestione” e non di “controllo” in quanto controllare le emozioni è impossibile, spesso ci si prova ottenendo però solo una soluzione tampone dall’efficacia temporanea che porta poi ad esplosioni emotive tutt’altro che utili.


Lo scopo è quello di facilitare una corretta espressione degli stati emotivi interni, realizzandoli e dando loro un volto dentro ognuno di noi al fine di affrontarli, farci pace, ridurli, vincerli o trasformarli in risorse da utilizzare al fine di diventare buoni istruttori di fitness.
Verranno forniti esercizi legati a strategie adottabili nel quotidiano e nelle fasi di pre e post performance, oltre che strumenti adottabili durante la stessa lezione laddove si verifichi uno degli scenari descritti.
Questi esercizi partono dalla consapevolezza di sé, riguardano inoltre il modo in cui dialoghiamo con noi stessi, in cui ci motiviamo o demotiviamo ed arrivano a realtà più pratiche legate alla respirazione.
Quest’ultima risulta essere molto efficace SOLO se correttamente eseguita in quanto di fronte ad uno stressor importante, l’ansia ci manda in affanno trasformando la corretta inspirazione ed espirazione in uno spezzato e convulso automatismo fuori controllo che porta dentro ai nostri polmoni più anidride carbonica che ossigeno. La riduzione di ossigeno al cervello fa perdere lucidità.
Imparare a respirare è dunque fondamentale per ripristinare l’equilibrio tra il sistema nervoso simpatico e parasimpatico, mantenere o ricreare l’omeostasi ed evitare quanto più possibile che adrenalina, cortisolo o anche solo i nostri pensieri compromettano il duro lavoro che abbiamo fatto fin qui.

Lavorare su sé stessi è possibile, necessario ed importante.
Non tralasciate mai questa priorità.

 



 

Dott. Stefano Luciani
Psicologo Clinico e Formatore aziendale.
Si interessa di gestione di ansia e stress, comunicazione efficace e dinamiche di gruppo volte al crearsi di un clima favorevole e di fiducia col conseguente lavoro di squadra.


 

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